"Da fiume a Fiume": tradizioni ed eccellenze della cucina istroveneta
Source EuroTrieste
Conservare e valorizzare le tradizioni alimentari della cucina istroveneta, facendo tesoro delle esperienze quotidiane ancora presenti nelle famiglie e nelle trattorie delle regioni altoadriatiche: è l’obiettivo del progetto “Le Comunità del cibo, da fiume a Fiume”, coordinato dalla Comunità degli Italiani di Cittanova assieme alla Condotta istriana di Slow-Food, in partenariato con Slow-Food Veneto e con la C.I. di Matterada.
Grazie al supporto di Eurotrieste, la proposta progettuale è stata formalizzata a fine settembre 2014, nell’ambito del bando annuale lanciato dalla Regione Veneto in seno alla LR 15/94 per la salvaguardia del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia.
Cibo, tradizioni e agricoltura - è stato affermato - costituiscono i pilastri dell'identità sia individuale che collettiva di un territorio, che convivono in un perfetto equilibrio. Per questo motivo la parte iniziale del progetto sarà dedicata a un excursus sulla storia dell'agricoltura istriana, con particolare riferimento alle colture da tavola, al ciclo di attività nelle campagne e al ciclo di vita giornaliero durante il lavoro nei campi, che prevedeva dei rituali e delle pause precise riservate ai pasti.
Si esamineranno gli impatti tra il cibo e l'ambiente, nonchè l'evoluzione nei tempi antichi e in quelli contemporanei delle cosiddette „comunità del cibo“, il loro rapporto con il territorio, le modifiche indotte nel corso dei secoli, le abitudini e i significati assunti dal cibo in diversi momenti (nutrimento, alimento, socializzazione…).
Si passerà poi all'esame di alcune ricette tradizionali, cosiddette „delle nonne“, spiegandone il processo evolutivo e di elaborazione. Una cucina, come si vedrà, povera, ma fatta di ingredienti naturali e sani, diventata nel mondo d'oggi una cucina di lusso, e frutto d'influenze sociali, politiche e culturali diverse. In considerazione di ciò, si considereranno pure le ricette culinarie dei territori vicini, nell'ambito del bacino alto-adriatico, per indagarne similitudini e differenze.
Si documenteranno i paesaggi di riferimento e i metodi di coltivazione degli ingredienti tradizionali delle ricette, in modo da mostrare come Slow Food interagisce con i territori nella tutela della biodiversità.
Infine, verranno prese in considerazione le modalità odierne di preparazione delle ricette più rare. Mediante l’utilizzo delle moderne tecnologie per la rappresentazione e la riproduzione multimediale, si andranno a documentare dal vivo le attività di preparazione dei cibi alla vecchia maniera, tuttora esercitate nei singoli contesti locali e per lo più familiari, ove queste usanze sopravvivono ancora ma, purtroppo, non senza rischi di estinzione
Si valuterà pure l'impatto fra la cucina tradizionale e il turismo, promuovendo corsi di formazione ad hoc per operatori e addetti della ristorazione nelle due regioni.